Alessandro Benvenuti, Ambra Angiolini, Nancy Brilli, Maddalena Crippa, Alessandro Di Marco nel cartellone che accompagnerà il pubblico fino a maggio
Al via dal 26 novembre la stagione 2024/25 del Teatro De Filippo di Cecina.
Alessandro Benvenuti, Ambra Angiolini, Nancy Brilli, Maddalena Crippa, Alessandro Di Marco sono solo alcuni dei protagonisti del cartellone che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Cecina e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
Alessandro Benvenuti, Ambra Angiolini, Nancy Brilli, Maddalena Crippa, Alessandro Di Marco sono solo alcuni dei protagonisti del cartellone che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Cecina e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
Nove gli spettacoli in programma, oltre agli appuntamenti della rassegna Sconfinamenti, rivolta al pubblico più giovane, e del progetto Note Dinamiche, per un calendario di ricco e variegato fra prosa e danza che si sviluppa fino a maggio.
“Con la nuova stagione del Teatro De Filippo, Fondazione Toscana Spettacolo offre una nuova occasione di cultura ai cittadini di Cecina, per accompagnarli fino a primavera con un cartellone che presenta il meglio delle proposte teatrali del panorama nazionale – afferma Cristina Scaletti, Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus -. Il nostro impegno infatti è portare la cultura ‘a domicilio’, affinché anche chi vive fuori dai grandi centri abbia comunque la possibilità di essere raggiunto dalle più importanti produzioni, per essere al centro della discussione e della riflessione sui temi di attualità che il teatro affronta, accanto a tanti classici reinterpretati in chiave contemporanea. Questo è ciò che chiamiamo investimento in cultura, affinché insieme al divertimento si possa crescere come comunità e come singole persone”.
“Testi classici e novità drammaturgiche, grandi attori e importanti regie. Il cartellone per la nuova stagione del Teatro De Filippo di Cecina, che Fondazione Toscana Spettacolo ha condiviso con l’Amministrazione Comunale, presenta un’offerta culturale per un pubblico che ha desiderio di riflettere e divertirsi, confrontarsi con gli eterni dilemmi shakespeariani e col fascino narrativo di Anton Čechov – spiega la direttrice di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta -. Ma anche commuoversi davanti alla forza di Oliva Denaro e al suo rifiuto del matrimonio riparatore, oppure ricordare il fascino della radio al suo esordio, con le produzioni musicali che sono diventate la colonna sonora della storia del nostro Paese”.
“Valorizzare il nostro teatro non solo come luogo di cultura ma anche di comunità e di crescita sociale – spiegano la sindaca Lia Burgalassi e l’assessore alla Cultura Michele Bianchi – grazie a tematiche importanti per la nostra Amministrazione. Quella che presentiamo oggi è un’importante stagione teatrale con spettacoli veramente di qualità per tutte le età. Al suo interno, grazie a Sconfinamenti organizzato insieme a molte associazioni del nostro territorio, si parlerà anche di temi fondamentali per i giovani come la sessualità e le relazioni tossiche”.
“Il Teatro De Filippo nella stagione 2024/2025 rafforza la sua funzione di cuore pulsante della comunità dove si pensa e si progetta la città del futuro, nella convinzione che è proprio dalla partecipazione all’esperienza culturale proposta dai luoghi istituzionali come un teatro comunale che i cittadini possano ricevere le suggestioni, i valori che devono orientare un progetto di comunità futura. Mettere al centro lo spazio fisico del De Filippo – aggiunge il direttore artistico Alessio Pizzech – significa rafforzare la cornice di senso attorno ad esso, una “piazza coperta” che favorisce incontri e anche scontri, nel senso buono del termine, di persone con professionalità, estrazione, età e know-how differenti, la piazza dove tutte le progettualità rivolte ai giovani e alla co-progettazione degli spazi trovano casa”.
Il programma
La stagione 2024/25 si apre martedì 26 novembre (ore 21, come per tutti gli spettacoli) con METTICI LA MANO di Maurizio De Giovanni, con Antonio Milo e Adriano Falivene.
Primavera del 1943. In una Napoli martoriata dai bombardamenti della guerra, si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessita di riparo: Bambinella, un femminiello e il Brigadiere Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera.
Primavera del 1943. In una Napoli martoriata dai bombardamenti della guerra, si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessita di riparo: Bambinella, un femminiello e il Brigadiere Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera.
Si prosegue sabato 7 dicembre con Alessandro Benevenuti in FALSTAFF A WINDSOR, liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare, nell’adattamento di Ugo Chiti.
In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo, ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.
In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo, ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.
Dal romanzo di Viola Ardone, martedì 7 gennaio al De Filippo arriva Ambra Angiolini in OLIVA DENARO.
La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Un’altra grande protagonista è in scena giovedì 23 gennaio, Nancy Brilli con L’EBREO di Gianni Clementi.
Con una grande attenzione ai ritmi serrati e coinvolgenti e alla musica che porge il braccio alla prosa e, alle volte, detta i tempi dell’azione scenica, mettiamo in risalto il lato oscuro dei personaggi di una commedia noir che riesce a divertire per le situazioni al limite del grottesco e creare suspence, regalare sentimenti di tenerezza e finanche indignare per la meschinità svelata dai personaggi, in una vera e propria girandola di emozioni verso un finale inatteso.
Con una grande attenzione ai ritmi serrati e coinvolgenti e alla musica che porge il braccio alla prosa e, alle volte, detta i tempi dell’azione scenica, mettiamo in risalto il lato oscuro dei personaggi di una commedia noir che riesce a divertire per le situazioni al limite del grottesco e creare suspence, regalare sentimenti di tenerezza e finanche indignare per la meschinità svelata dai personaggi, in una vera e propria girandola di emozioni verso un finale inatteso.
Venerdì 7 febbraio è la volta di PARLAMI D’AMORE. Quando la radio cantava la vita, di Costanza DiQuattro, con Mario Incudine.
Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”.
Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”.
La stagione prosegue martedì 25 febbraio con Paolo Nani in LA LETTERA.
Un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti riesce a dar vita a quindici micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani.
Un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti riesce a dar vita a quindici micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani.
Giovedì 20 marzo è il momento di CRISI DI NERVI.TRE ATTI UNICI DI ANTON CECHOV, per la regia di Peter Stein: L’ORSO con Maddalena Crippa, I DANNI DEL TABACCO con Gianluigi Fogacci, LA DOMANDA DI MATRIMONIO con Alessandro Averone.
Peter Stein, uno dei registi più innovativi e prestigiosi del teatro mondiale, dirige una straordinaria compagnia in Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov. Un viaggio nell’opera e nei temi di Čechov: quello sguardo empatico e ironico sul mondo e sull’umanità, quel senso di nostalgia per tutto ciò che avrebbe potuto essere e non e stato, quella feroce e tagliente analisi delle dinamiche familiari, la aguzza critica sociale.
Peter Stein, uno dei registi più innovativi e prestigiosi del teatro mondiale, dirige una straordinaria compagnia in Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov. Un viaggio nell’opera e nei temi di Čechov: quello sguardo empatico e ironico sul mondo e sull’umanità, quel senso di nostalgia per tutto ciò che avrebbe potuto essere e non e stato, quella feroce e tagliente analisi delle dinamiche familiari, la aguzza critica sociale.
Sabato 29 marzo torna un testo di Bertolt Brecht, L’ECCEZIONE E LA REGOLA, che comincia con una premessa al pubblico: la richiesta di una attenzione di fronte a ciò che sembra normale, e dunque giusto e inevitabile.
Scritta da Brecht nel 1930, questa breve parabola è semplice come gli esempi giusti, aspra e forte, formalmente perfetta. La storia è ambientata in Mongolia: tre uomini – un Mercante, un Portatore e una Guida – devono raggiungere il più velocemente possibile la città di Urga per concludere un affare.
Scritta da Brecht nel 1930, questa breve parabola è semplice come gli esempi giusti, aspra e forte, formalmente perfetta. La storia è ambientata in Mongolia: tre uomini – un Mercante, un Portatore e una Guida – devono raggiungere il più velocemente possibile la città di Urga per concludere un affare.
Sabato 12 aprile appuntamento con la danza. In scena TERRA MIA, per la coreografia di Roberto Lori, con le musiche popolari marchigiane suonate dal vivo.
Il lavoro coreografico Terra mia nasce dal desiderio di riscoperta delle tradizioni popolari che da sempre costituiscono una parte del bagaglio culturale del nostro Paese. Il coreografo Roberto Lori, partendo dalle sue stesse radici, ha scelto di indagare e reinterpretare in chiave contemporanea alcuni momenti salienti della vita del suo paese, durante il periodo tra le due guerre mondiali.
Il lavoro coreografico Terra mia nasce dal desiderio di riscoperta delle tradizioni popolari che da sempre costituiscono una parte del bagaglio culturale del nostro Paese. Il coreografo Roberto Lori, partendo dalle sue stesse radici, ha scelto di indagare e reinterpretare in chiave contemporanea alcuni momenti salienti della vita del suo paese, durante il periodo tra le due guerre mondiali.
SCONFINAMENTI
Esplorazione del tempo presente
Il primo appuntamento con SCONFINAMENTI, la rassegna dedicata al giovane pubblico, è in programma sabato 14 dicembre (ore 21, come per tutti gli spettacoli): in scena BARBABLU’ con Edoardo Frullini.
Un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne, soprattutto con alcune. Un predatore che passeggia e fiuta la preda ancor prima che essa diventi tale. Crea connessioni perfette. Ama. Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù tesse la sua (di lui, di lei) gabbia. È in trappola. Per non esplodere dentro, esplode fuori. Barbablù violenta, tortura, uccide. Vince.
Un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne, soprattutto con alcune. Un predatore che passeggia e fiuta la preda ancor prima che essa diventi tale. Crea connessioni perfette. Ama. Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù tesse la sua (di lui, di lei) gabbia. È in trappola. Per non esplodere dentro, esplode fuori. Barbablù violenta, tortura, uccide. Vince.
In cartellone, venerdì 17 gennaio, IO CHE AMO SOLO TE di Alessandro Di Marco e Lucilla Lupaioli.
Niccolò e Valentino si conoscono da sempre, fanno tutto insieme e dividono tutto. La scuola, le interrogazioni, il pallone, le birre, il fumo. Condividono l’adolescenza, che sembra essere sempre e per sempre. Tutto corre e scorre, immutabile e rassicurante, fino a quella sera in cui scoprono di potersi amare in un modo che mai avrebbero pensato.
Niccolò e Valentino si conoscono da sempre, fanno tutto insieme e dividono tutto. La scuola, le interrogazioni, il pallone, le birre, il fumo. Condividono l’adolescenza, che sembra essere sempre e per sempre. Tutto corre e scorre, immutabile e rassicurante, fino a quella sera in cui scoprono di potersi amare in un modo che mai avrebbero pensato.
Giovedì 13 marzo al De Filippo arriva GRAMSCI GAY di Iacopo Gardelli, con Mauro Lamantia.
Gramsci Gay e uno spettacolo diviso in due quadri. Nel primo quadro siamo nel 1920. Un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro e ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il vandalo di un murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta.
Gramsci Gay e uno spettacolo diviso in due quadri. Nel primo quadro siamo nel 1920. Un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro e ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il vandalo di un murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta.
Sabato 10 maggio, spazio alla danza con INIZIALI. Sintropia lieve. Cuori vibranti, a cura di Marta Bellu, con la danzatrice con sindrome di Down Laura Lucioli, produzione Versiliadanza. Lo spettacolo viene proposto nell’ambito di Note dinamiche.
I giovani interpreti protagonisti del Circuito toscano, progetto speciale curato da Fondazione Toscana Spettacolo onlus, dedicato alla promozione delle giovani realtà artistiche. Un progetto inclusivo di danza, ricerca espressiva e coreografica che si propone di dare luogo ai processi di un corpo che vuole prendere parola, generare uno spazio del possibile e del sensibile dove la danza e ricerca sul linguaggio, basata sulla pratica dell’incontro tra persone con disabilità e non. La performance e l’apertura di un processo che ricerca la trasformazione dei corpi mossa dal sentire e dalla danza che nasce dalla relazione tra le espressioni dei corpi e il suono, nel loro vibrare insieme.
I giovani interpreti protagonisti del Circuito toscano, progetto speciale curato da Fondazione Toscana Spettacolo onlus, dedicato alla promozione delle giovani realtà artistiche. Un progetto inclusivo di danza, ricerca espressiva e coreografica che si propone di dare luogo ai processi di un corpo che vuole prendere parola, generare uno spazio del possibile e del sensibile dove la danza e ricerca sul linguaggio, basata sulla pratica dell’incontro tra persone con disabilità e non. La performance e l’apertura di un processo che ricerca la trasformazione dei corpi mossa dal sentire e dalla danza che nasce dalla relazione tra le espressioni dei corpi e il suono, nel loro vibrare insieme.
Inizio spettacoli ore 21
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Presso il Teatro De Filippo
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Biglietti
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Rassegna SconfinaMenti
posto unico € 5
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ridotto €8 (riservato agli studenti dell’Università in possesso della carta “Studente della Toscana” e Biglietto Futuro Under 30 in collaborazione con Unicoop Firenze)
Riduzioni
over65, possessori “Carta dello spettatore FTS” (solo biglietti), iscritti scuola di musica comunale e Cantieri teatrali, educatori prima infanzia, possessori della carta della biblioteca Comunale di Cecina, soci Unicoop Tirreno e accompagnatori disabili
over65, possessori “Carta dello spettatore FTS” (solo biglietti), iscritti scuola di musica comunale e Cantieri teatrali, educatori prima infanzia, possessori della carta della biblioteca Comunale di Cecina, soci Unicoop Tirreno e accompagnatori disabili
Info biglietteria
cell. 347 1303148
mail: defilippoteatro@gmail.com
orari biglietteria
martedi, mercoledi 16 – 19
giovedi, venerdi 10 – 12 e 16 – 19
nei giorni di spettacolo dalle ore 9
fino ad inizio spettacolo
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Il programma delle scolastiche 2024/25
Da gennaio 2025 sette appuntamenti nel calendario dedicato alle scuole di Cecina
Il primo appuntamento con le matinée nelle scuole è giovedì 16 gennaio (ore 10). In scena STORIA DI UN NO, di e con Annalisa Arione e Dario de Falco. Una produzione Elsinor con le musiche di Enrico Messina. Età consigliata: dai 12 anni.
Martedì 28 gennaio (ore 10) è il momento di K(-A-)O, di e con Kenji Shinohe. Una produzione Fondazione Sipario Cascina. Età consigliata: dai 7 anni
Venerdì 14 febbraio (ore 10) Giallo Mare Minimal Teatro presenta APE PINA con Vania Pucci, Ines Cattabriga e Adriana Zamboni. Regia e drammaturgia di Vania Pucci. Età consigliata: dai 3 anni.
Venerdì 14 febbraio (ore 10) Giallo Mare Minimal Teatro presenta APE PINA con Vania Pucci, Ines Cattabriga e Adriana Zamboni. Regia e drammaturgia di Vania Pucci. Età consigliata: dai 3 anni.
In programma, mercoledì 19 febbraio (ore 10), IL RAGAZZO CHE SCELSE GLI ALBERI. Un progetto di osservazione dall’alto con Cesare Galli; musica dal vivo di Samantha Serafini, regia e drammaturgia Paola Marcone. Età consigliata: dagli 8 anni.
Giovedì 6 marzo (ore 10) al Teatro De Filippo arriva BLU – il colore della felicità. Una produzione Pilar Ternera, di e con Francesco Cortoni. Età consigliata: dai 4 anni.
FANTASCIENZA, il robot e la luce di Simone Martini è lo spettacolo in programma martedì 11 marzo (ore 10). Una produzione Kanterstrasse con Monia Baldini e Alessio Martinoli. Età consigliata dai 7 anni.
Martedì 25 marzo (ore 10) la compagnia Orto degli Ananassi presenta WROoNG!, di e con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza. Età consigliata: dai 5 anni.
Teatro Comunale Eduardo De Filippo
via G. B. Vico 1, Cecina (LI)
via G. B. Vico 1, Cecina (LI)